Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante. Strumenti come ChatGPT, Bard e tanti altri hanno rivoluzionato il modo in cui si creano i contenuti digitali. Basta digitare qualche comando e l’AI può generare articoli, descrizioni, post social e molto altro in pochi secondi. Questo ha fatto sorgere una domanda naturale, quasi inevitabile: ha ancora senso investire tempo e risorse nel SEO copywriting tradizionale? O forse, con l’AI che scrive per noi, quella figura professionale sta per scomparire?
Per rispondere a questa domanda, partiamo dall’inizio, chiarendo cosa significa “SEO copywriting” e quali risultati concreti questa tecnica può ancora offrire.
Cos’è il SEO copywriting?

SEO copywriting non è semplicemente scrivere testi per il web, né tantomeno riempire pagine di parole chiave sperando che Google le premi. È un’attività più complessa e raffinata che unisce due elementi fondamentali: la scrittura rivolta alle persone e l’ottimizzazione pensata per i motori di ricerca. In pratica, il SEO copywriter crea contenuti che devono piacere prima di tutto ai lettori, offrendo informazioni utili, chiare e coinvolgenti, ma lo fa tenendo in mente le regole che aiutano Google a capire di cosa parla il testo e a mostrarlo nelle ricerche giuste.
Immagina un negozio in una strada affollata: il SEO copywriting è come mettere una bella insegna chiara, con un messaggio accattivante, e posizionare i prodotti più richiesti proprio in vetrina, in modo che chi passa non solo veda il negozio, ma abbia anche voglia di entrare e comprare.
I risultati concreti del SEO copywriting
Fare SEO copywriting con cura può portare risultati di lungo termine molto interessanti. A differenza delle campagne pubblicitarie a pagamento, che si fermano non appena tagli il budget, i contenuti ottimizzati bene continuano a lavorare anche mesi o anni dopo la loro pubblicazione. Un articolo ben scritto e ottimizzato può portare traffico qualificato, cioè visitatori davvero interessati a quel tema o prodotto, e questi visitatori si trasformano in clienti o contatti utili.
Ma il lavoro del copywriter SEO non si limita solo a inserire parole chiave in modo strategico. Un buon copywriter deve anche saper creare testi persuasivi, capaci di convincere il lettore ad agire, che si tratti di acquistare un prodotto, iscriversi a una newsletter o semplicemente continuare a leggere. La persuasione non è solo una questione di frasi ad effetto, ma di saper costruire un discorso chiaro, che risponde alle domande e alle paure del pubblico, facendo sentire il lettore compreso e guidato verso una decisione.
Inoltre, adattare il tono di voce e lo stile di scrittura alle esigenze specifiche di un brand è fondamentale. Non tutti i marchi parlano allo stesso modo, né si rivolgono allo stesso tipo di pubblico. Un brand giovane e dinamico avrà bisogno di un tono fresco e informale, mentre un’azienda di consulenza finanziaria richiederà un linguaggio più serio e professionale. Per esempio, un copywriter che lavora con un brand di moda sostenibile userà uno stile empatico e attento ai valori etici, mentre per un marchio di tecnologia punterà su chiarezza e innovazione.
Un esempio pratico: una piccola azienda che vende prodotti biologici per la cura della pelle ha deciso di investire nel SEO copywriting scrivendo articoli approfonditi sui benefici degli ingredienti naturali. Dopo qualche mese, quegli articoli sono saliti nelle prime pagine di Google, portando un aumento costante delle visite e delle richieste di informazioni. Ma soprattutto, la scrittura persuasiva ha trasformato molti visitatori in clienti affezionati, grazie a testi che spiegavano non solo “cosa” facevano i prodotti, ma “perché” erano la scelta giusta per il lettore.
L’intelligenza artificiale cambia tutto?
Con l’arrivo di AI sempre più potenti, molti pensano che il lavoro del copywriter SEO sia destinato a scomparire. È vero che l’AI può scrivere testi in modo rapidissimo, e spesso anche in maniera convincente, ma quello che manca ancora è la capacità di comprendere appieno il contesto, il pubblico specifico e la vera personalità del brand.

Per fare un esempio, prova a immaginare due descrizioni di un prodotto: una generata interamente da un’AI, che dice “Questa crema idratante nutre la pelle e la rende morbida”, e una scritta da un copywriter che conosce il pubblico, che aggiunge “Questa crema, arricchita con estratti di lavanda bio, coccola la tua pelle come un abbraccio di natura, ideale per chi cerca un momento di benessere quotidiano.” La seconda descrizione crea un’immagine, emoziona, racconta una storia, mentre la prima è funzionale ma fredda e poco distintiva.
L’AI tende a generare testi simili, privi di punti di vista originali o approfondimenti unici. Con milioni di contenuti simili online, la sfida diventa distinguersi davvero, non solo riempire pagine di parole.
Il futuro del SEO copywriting: cosa cambia
La vera evoluzione del SEO copywriting con l’AI non sta nell’abbandonare la scrittura umana, ma nel ridefinirne il ruolo. Scrivere per il web non sarà più solo mettere insieme parole chiave e buone frasi, ma servirà una strategia più sofisticata, basata sull’analisi dei bisogni reali del pubblico e su contenuti che dimostrino esperienza e affidabilità. Google stesso sta premiando sempre più i contenuti che mostrano competenza vera, autorevolezza e un punto di vista unico, non solo testi tecnicamente ottimizzati.
In futuro, il copywriter sarà un “curatore” che usa l’AI come strumento di supporto, ma saprà arricchire il testo con dettagli che solo l’esperienza umana può dare, costruendo un rapporto autentico con il lettore. Per esempio, un consulente SEO potrà far generare all’AI una bozza iniziale di un articolo, ma sarà lui a correggere, approfondire e personalizzare quel testo, inserendo casi studio, opinioni e spiegazioni che l’AI non può improvvisare.
Scrivere per il web nell’era dell’AI: cosa aspettarsi
L’era dell’AI cambierà anche il modo in cui chi cerca informazioni online percepisce i contenuti. Crescerà il valore di testi autentici, aggiornati e ben costruiti, mentre si ridurrà il peso di contenuti “generici” o ripetitivi. Questo significa che chi saprà scrivere con passione, competenza e attenzione al lettore continuerà a fare la differenza.
In questo nuovo scenario, riusciranno a differenziarsi due tipi di approcci: da una parte chi sceglierà di non utilizzare affatto l’intelligenza artificiale, puntando esclusivamente sulla creatività, l’esperienza e la capacità umana di comprendere profondamente il pubblico. Dall’altra, chi saprà usare l’AI come uno strumento di supporto, un alleato che aiuta a risparmiare tempo nelle fasi più ripetitive o a generare bozze, senza però delegare completamente il cuore del lavoro creativo e strategico.
Chi invece si affiderà all’AI in modo passivo, senza personalizzare o arricchire i contenuti con un tocco umano, rischierà di perdere terreno in un mare di testi simili e privi di originalità. Per questo, l’equilibrio tra tecnologia e umanità sarà la chiave per scrivere contenuti efficaci e capaci di catturare l’attenzione in modo duraturo.
Se oggi l’AI è un grande alleato per risparmiare tempo e trovare spunti, domani sarà la capacità di comunicare in modo umano e originale a decretare il successo di un contenuto.
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