
Chi si occupa di ottimizzare un sito per i motori di ricerca oggi può essere chiamato in tanti modi: SEO Manager, SEO Specialist, SEO Strategist. Termini che spesso si sovrappongono, ma che in realtà nascondono ruoli anche molto diversi tra loro.
Nel lavoro quotidiano, queste differenze possono fare la differenza, soprattutto all’interno di agenzie seo strutturate o in grandi aziende, dove ogni figura ha compiti ben precisi. Ma cosa succede quando a gestire un progetto SEO è un freelance o un piccolo team?
Le differenze tra SEO Manager, SEO Specialist e SEO Strategist
I tre profili condividono la stessa missione: portare più traffico qualificato dai motori di ricerca. Ma il modo in cui intervengono all’interno di un progetto SEO è molto diverso.
SEO Manager
Il SEO Manager è, a tutti gli effetti, un ruolo di coordinamento. Supervisiona l’intera attività SEO, assegnando compiti, monitorando l’avanzamento e rispondendo dei risultati raggiunti.
In pratica:
- guida un team SEO o collabora con altri reparti (marketing, sviluppo, contenuti);
- pianifica le attività nel medio-lungo termine;
- tiene sotto controllo KPI, budget e scadenze;
- si interfaccia con clienti, stakeholder o vertici aziendali.
È una figura tipica delle grandi aziende o agenzie dove la SEO è una funzione strutturata, e serve qualcuno che abbia la visione d’insieme.
SEO Specialist
Il SEO Specialist è la figura operativa, quella “con le mani in pasta”. Si occupa dell’ottimizzazione tecnica e contenutistica, analizza i dati, propone interventi concreti per migliorare la visibilità del sito.
Nello specifico:
- svolge audit SEO per identificare criticità tecniche o contenutistiche;
- fa keyword research e ottimizza le pagine del sito;
- monitora ranking, crawlability, performance;
- utilizza strumenti come Search Console, Screaming Frog, Semrush, ecc.
Spesso lavora sotto la guida di un SEO Manager o in affiancamento con un SEO Strategist. Ma nei team più piccoli, può essere l’unica figura SEO presente.
SEO Strategist
Il SEO Strategist è la mente strategica del progetto. Analizza il contesto, studia i competitor, definisce gli obiettivi SEO e imposta le linee guida per raggiungerli. Non sempre si occupa direttamente dell’operatività, ma è lui a stabilire le priorità e a dare direzione.
Cosa fa concretamente:
- costruisce il piano SEO in base agli obiettivi di business;
- decide su quali contenuti puntare, con quale architettura, per quali intenti di ricerca;
- valuta rischi, opportunità, allocazione delle risorse;
- collabora con i team di content, UX, sviluppo e marketing.
In alcune realtà il SEO Strategist coincide con il SEO Manager, in altre è una figura autonoma che lavora a fianco di specialisti e project manager.

Esempi pratici per capire i ruoli SEO
1. In una grande azienda di e-commerce
Il SEO Manager pianifica la roadmap SEO per l’anno, assegna task specifici e tiene riunioni con i team di prodotto e marketing.
Il SEO Strategist valuta le nuove tendenze di mercato, suggerisce nuovi cluster di contenuti e indirizza la strategia di internazionalizzazione.
Il SEO Specialist si concentra su aspetti tecnici come l’ottimizzazione dei meta tag, la risoluzione di errori di crawl e la creazione di report dettagliati.
2. In una media agenzia digitale
Il SEO Manager coordina più progetti contemporaneamente, gestendo il rapporto con i clienti e il budget.
Il SEO Specialist esegue audit e ottimizzazioni quotidiane, mentre il SEO Strategist si occupa delle proposte e dei piani di sviluppo a medio termine.
3. Un piccolo business o startup che si affida a un consulente SEO freelance
Il consulente SEO freelance analizza il sito, crea una strategia SEO personalizzata, ottimizza contenuti e struttura tecnica, suggerisce modifiche da implementare con gli sviluppatori, monitora i risultati e aggiorna periodicamente il cliente.
In pratica, è un “tuttofare” che assicura la continuità e la coerenza del progetto SEO.
Il consulente SEO freelance: un professionista “tuttofare”
Nelle grandi aziende o nelle agenzie strutturate, i ruoli SEO sono spesso ben definiti e distinti. Ma nella realtà italiana, soprattutto tra le piccole e medie imprese, il consulente SEO freelance è spesso l’unico punto di riferimento per tutta l’attività di ottimizzazione.
Questo significa che deve saper coprire contemporaneamente più ruoli: dalla definizione della strategia SEO, alla gestione operativa di ottimizzazioni tecniche e contenutistiche, fino al monitoraggio e al report dei risultati.
Le competenze richieste a un consulente freelance sono quindi molto trasversali e comprendono:
- analisi del sito e audit tecnico;
- ricerca e selezione delle keyword più efficaci;
- ottimizzazione on-page e off-page;
- coordinamento con sviluppatori, copywriter e altre figure;
- capacità di pianificare attività SEO in linea con gli obiettivi di business;
- aggiornamento costante su algoritmi e best practice.
Un freelance SEO deve inoltre sapersi adattare ai diversi contesti, capire le priorità del cliente e bilanciare gli sforzi per ottenere i migliori risultati possibili con le risorse disponibili.
In sostanza, mentre in una grande azienda i ruoli sono più specialistici e distribuiti, per un consulente SEO il valore sta nella versatilità e nella capacità di fare da collante tra strategia e operatività.
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